Uno straordinario documentario di found footage ispirato a “Solaris” di Stanisław Lem. Una storia personale, simile a una trance, sulla perdita, il lutto e la memoria. Il film è composto da estratti di 70 film prodotti dall’Educational Film Studio di Lodz negli anni ’60 e dai primi adattamenti radiofonici di “Solaris”. «Lem inizia a scrivere “Solaris” nello stesso anno in cui esce “Hiroshima Mon Amour” di Resnais – dice Kuba Mikurda – Come il film di Resnais, trovo che “Solaris” sia un affascinante studio della memoria post-traumatica, ricordi repressi che si fanno strada nella coscienza e chiedono di essere espressi.»
«Tutti i materiali sono stati tagliati dal loro contesto originale e privati della loro funzione originaria, che era principalmente quella di illustrare brevi lezioni di medicina, biologia, tecnologia, cosmologia, ecc. In “Solaris Mon Amour” sono stati utilizzati per costruire una narrazione visiva basata sul romanzo di Stanislaw Lem. Abbiamo cercato soprattutto primi piani e inquadrature astratte, in modo che le inquadrature non contenessero troppe informazioni sul contesto originale. Abbiamo anche cercato di non utilizzare inquadrature facciali (tranne che nell’ultima parte del film), in modo che lo spettatore non si identificasse con i personaggi sullo schermo, ma piuttosto con la voce fuori campo del personaggio. Abbiamo realizzato il pianeta Solaris principalmente con riprese al microscopio – batteri, protozoi, tessuti, etc.»
—Kuba Mikurda