Nel 1952 Anita Conti, prima donna oceanografa francese, si imbarcò su un peschereccio per conoscere, e sperimentare, la dura vita dei pescatori di merluzzo dell’Atlantico, da sola con la sua cinepresa e sessanta uomini, per sei mesi. Attraverso le sue riprese in 16mm e fotografie, il film rivela lo sguardo scientifico, ma al contempo affettuoso, con cui osservava i lavoratori del mare. Questa pioniera ha previsto la necessità di proteggere gli oceani. Il film indaga la modernità della sua lotta, così come la bellezza ondivaga e ritmica della sua scrittura e fotografia.
«Anita Conti, la prima donna oceanografa francese ad addentrarsi nel mondo chiuso dei marinai, si imbarcò su un peschereccio nel 1952 per toccare con mano la dura vita dei pescatori di merluzzo dell’Atlantico. Le sue riprese in 16mm e le sue fotografie sono ruvide e poetiche. Il suo sguardo, inizialmente scientifico, rivela un enorme affetto per i lavoratori del mare. Utilizzando le sue immagini come punto di partenza, creo un ritratto di questa avventuriera visionaria.»
– Louise Hémon