Un’opera documentaria che racconta la vita contraddittoria del compositore progressista e comunista Jan Kapr (1914-88), vincitore del premio Stalin, poi bandito nella Cecoslovacchia socialista. Mentre la vita di Kapr si evolve verso momenti cruciali, seguiamo delle canzoni d’opera che riflettono gli snodi fondamentali della sua vita e che stabiliscono il destino di un artista. Il film esplora la natura della memoria e della narrazione, utilizzando i filmati amatoriali di Kapr, mai visti prima, i quali mostrano il suo umorismo, le sue lotte interiori e il suo desiderio di lasciare tracce per l’eternità.
«Mi sono chiesta come trasferire la storia di Kapr con il mezzo cinematografico, mantenendone la complessità e l’ambivalenza, e riportando comunque i “buchi” o i “punti ciechi” sconosciuti della memoria. Abbiamo il diritto di interpretare la vita di una persona, soprattutto quando ci sono così tante contraddizioni?
Per la trasformazione cinematografica della vita di Kapr abbiamo scelto un genere originale, l’“opera documentaria”, che ci aiuta a mostrare quanto la sua vita personale e pubblica fosse profondamente legata al suo sviluppo musicale. Questa forma ci ha permesso di espandere le possibilità di sceneggiatura e di messa in scena di un biopic tradizionale verso l’esperienza specifica di un protagonista che non vive più ma che è ancora “vivo” grazie alla sua musica, alle sue lettere e ai suoi numerosi film.
La trama segue un “libretto documentario” basato su un archivio che ci guida cronologicamente attraverso la trasformazione personale e creativa di Kapr. È strutturato come un’opera lirica in 7 atti, ouverture e finale. La narrazione principale è accompagnata da filmati “dietro le quinte” che rivelano il processo delle prove, compresi i commenti del Maestro del Coro e del librettista ai cantanti che riguardano anche la vita di Kapr.»
— Lucie Králová