’86-’96
Concorso                  

’86-’96

Lavinia Xausa

Paese

Italia

Anno

2025

Durata

3'

Categoria

Sperimentale

Sceneggiatura

Lavinia Xausa

Fotografia

Lavinia Xausa

Montaggio

Lavinia Xausa

Musica e Suono

Leslie Lello

Produzione

Lavinia Xausa

Sinossi

Scanditi dal ritmo incessante della natura, i filmati girati da mio padre raccontano 10 anni di vita, segnati da ricordi semplici e momenti quotidiani. Ma sotto la superficie si insinuano frammenti di un’altra storia — Chernobyl, la Exxon Valdez, degli incendi in Kuwait, la pecora Dolly — tracce di un mondo fragile, segnato dall’uomo. La collina dietro casa, con il canto perpetuo dei suoi uccelli, continua a essere la colonna sonora che scandisce le nostre vite, ricordandoci che, alla fine, per quanto profonde possano essere le nostre tracce, sarà sempre lei a prevalere. Nonostante tutto la collina canterà sempre.

Biografia

Lavinia Xausa (Bassano del Grappa, 1992) ha studiato tra Bologna e Berlino e si è laureata al DAMS di Bologna nel 2015. Nel 2017 ha conseguito il master in fotografia presso l’AKV St. Joost di Breda. Vive, lavora tra il Veneto e l’Olanda. Realizza progetti artistici interdisciplinari coinvolgendo gruppi di persone e invitandole a riflettere su identità e questioni sociali. Nel 99% dei casi, questi lavori si trasformano in film. Il suo documentario musicale So Loud The Sky Can Hear Us è stato presentato all’IFFR Rotterdam nel 2022.

Dichiarazione

Quando ho perso mia sorella, due autunni fa, l’unica cosa che mi ha davvero consolato è stato osservare il ritmo incessante della natura. Ogni anno, la collina dietro casa spoglia i propri alberi ed indurisce il terreno, poi tutto rinasce in primavera. Il dolore immenso del lutto, in qualche modo, trova sollievo nella consapevolezza di quanto siamo piccoli di fronte al tempo ciclico della natura. Il tempo delle nostre vite, memorie, relazioni, creazioni — per quanto preziose — non sono altro che piccoli frammenti destinati ad essere inglobati nel tempo infinito della natura.

L’idea di questo film è nata da una registrazione del canto degli uccelli su quella collina. Dopo essere rientrata per un periodo a casa dei miei genitori, mi sono accorta che quel suono è sempre stato lì, una colonna sonora costante precedente e postuma alla vita della mia famiglia. Riascoltandolo, mi sono resa conto di come le immagini impresse nel camcorder di mio padre, girate nell’arco di dieci anni, siano solo piccoli tasselli di un vissuto familiare in confronto al costante ed infinito canto degli uccelli. Il loro richiamo non smette mai di accompagnarci, scandendo le memorie dei nostri amici, famiglia, e società.

Le videocassette di mio padre, ognuna con l’anno scritto sopra, sono diventate il punto di partenza per un viaggio tra memoria e oblio, tra ciò che lasciamo e ciò che ci supera. Nel film, tra le immagini domestiche si insinuano frammenti subliminali di Chernobyl, della Exxon Valdez, degli incendi in Kuwait, e delle ricerche sulla clonazione che hanno segnato quel decennio. Come ho affrontato la perdita di mia sorella, guardo anche a questi eventi come momenti tragici destinati ad essere inglobati nel ritmo della terra.

— Lavinia Xausa

Materiali d’archivio

Video di famiglia e notiziari televisivi tra il 1986 e il 1996.

Extra