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12.04.2024

EVENTO | My Sweet 16. Gli archivi audiovisivi amatoriali e il formato 16mm – 11 maggio

EVENTO | My Sweet 16. Gli archivi audiovisivi amatoriali e il formato 16mm – 11 maggio

Archivio Aperto – workshop // proiezioni // sonorizzazione

Sabato 11 maggio 2024

Complesso dell’Ex Chiesa di San Mattia, Via Sant’Isaia 20

 

My Sweet 16 – Gli archivi audiovisivi amatoriali e il formato 16mm 

 

A Renzo Barzizza

(4 dicembre 1935 – 3 aprile 2024)

 

La pellicola 16mm nasce come formato “safety” e concepita per il film di famiglia, grazie a Eastman Kodak, nel 1923, cento anni fa. Presto verrà definito il formato più nobile tra quelli ridotti essendo il più generoso per la qualità dell’immagine, per le dimensioni del fotogramma stesso e per la stabilità che assicura in fase di ripresa.

Fin da subito il 16mm si è rivelato un formato rivoluzionario, economico, leggero e maneggevole che andando oltre l’uso amatoriale ha permesso grandi innovazioni nelle pratiche produttive, dal reportage al cinema diretto, al combat film, al cinema scientifico, sportivo e industriale, alle produzioni sperimentali e indipendenti. Anche sul piano della fruizione il 16mm è stato determinante, se pensiamo alla diffusione della cultura cinematografica nei cineclub e alla didattica nelle scuole.

A ben vedere, questo formato non è invecchiato. Lo celebriamo con una giornata interamente dedicata ad esso, alle sue molteplici possibilità tecniche ed espressive e, innanzitutto, alla sua presenza e al ruolo negli archivi del film di famiglia.

 

La giornata si inserisce all’interno del programma “Quante storie nella Storia. Settimana della didattica e dell’educazione al patrimonio in archivio” promossa dal Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna.

 

Workshop 

Via Sant’Isaia 20, Sala Berti | 11h00 – 18h00 con pausa pranzo 13h30 15h00 

Iscrizione gratuita e obbligatoria al link: https://forms.gle/cE8B7iQ8M9xXKtQZ7 

(max 30 partecipanti) 

 

Una giornata dedicata alle attività di digitalizzazione e catalogazione svolte dalla Fondazione Home Movies per il progetto Archivi Vivi 16mm, svolto nel 2023, l’anno del centenario del 16mm. Un’occasione per presentare e condividere buone pratiche, metodologie e percorsi di catalogazione dei film di famiglia e amatoriali a partire da fondi filmici di famiglia di particolare interesse storico e in cui il formato nobile gioca un ruolo determinante. Con interventi dei curatori del progetto, dei consulenti scientifici e degli archivisti.

 

All’interno del progetto Archivi Vivi è stato indagato il ruolo e la diffusione del 16mm in Italia nell’ambito del cinema di famiglia tra gli anni ‘30 e gli anni ‘50 e il suo impatto storico e culturale, attraverso interventi di digitalizzazione, mappatura, catalogazione, studio e valorizzazione del patrimonio posseduto da Home Movies: il formato 16mm è infatti presente in 138 fondi filmici, per un totale di 2.073 pellicole invertibili. Le azioni di preservazione digitale e catalogazione sono state svolte sui 20 fondi più datati: Fondo Famiglia Agliardi, Fondo Ottavio Barbisio, Fondo Famiglia Barzizza, Fondo Guglielmo Bompiani, Fondo Famiglia Buratti Zanchi, Fondo Andrea Cavarretta, Fondo Fratelli Chierici, Fondo Giulio Colombani, Fondo Edi Dalla Corte, Fondo Giuseppe Denti, Fondo Nino Ilacqua, Fondo Dominic Lombardi, Fondo Famiglia Magri, Fondo Antonio Marchi, Fondo Giancarlo Minerbi, Fondo Ferdinando Mossina, Fondo Famiglia Notarbartolo di Sciara, Fondo Oliviero Olivo, Fondo Ambrogio Orlando, Fondo Ruth Puccio Posse, Fondo Don Zanni. 

Con il contributo di DGCA MiC e Regione Emilia Romagna.

 

PROGRAMMA

 

1° parte | 11.00 – 13.30 

La parabola del 16mm. Storia del formato

Mirco Santi (Fondazione Home Movies)

 

Il 16mm in Italia

Andrea Mariani (Università di Udine)

 

Archivi Vivi 16mm – Il progetto
Paolo Simoni (Fondazione Home Movies)

 

Archivi Vivi 16mm – Metodologia e strategie adottate Ilaria Ferretti (Fondazione Home Movies)

 

2° parte | 15.00 – 18.00 (pausa 16.30-16.45)

Presentazione di una selezione dei fondi filmici 

Interventi di Patrizia Alongi, Ivano Lollo, Silvia Moretti, Elena Pirazzoli, Enrico Riccobene, Silvia Savorelli. 

 

Fondo Famiglia Barzizza. Quello del musicista e compositore Pippo Barzizza è a tutti gli effetti un corpus filmico eccezionale: le 171 pellicole (16mm 9,5mm, 8mm, Super8) girate tra gli anni Trenta e Sessanta sono una rappresentazione della la vita privata e lavorativa del tempo, tra la Sanremo, Torino e Milano. Non mancano inoltre le pellicole amatoriali presentate nei festival internazionali, e le immagini inedite della figlia, la famosa attrice Isa Barzizza, con Totò. 

 

Fondo Giulio Colombani. Sono venti le pellicole 16mm girate  tra gli anni ‘40 e ‘50 da Giulio Colombani, fondatore dell’azienda produttrice di marmellate e succhi di frutta “Jolly Colombani’ sita in provincia di Ferrara. I film in 16mm documentano parte delle attività lavorative dell’azienda: ad arricchire il fondo anche i materiali che ritraggono la sua vita privata. 

 

Fondo Famiglia Buratti. Virgilio Buratti e il figlio Gustavo Buratti Zanchi, originari delle città di Biella, girano tra gli anni ‘30 e ‘60 ben 65 pellicole 16mm. Tra bianco, nero e colore, le immagini del fondo mostrano i momenti privati della famiglia, intrecciati al lavoro e alle passioni: dall’imprenditoria lombarda ai rapporti internazional fino ai viaggi e filmati etnografici legati alla professione di antropologo di Gustavo. 

 

Fondo Guglielmo Bompiani. Nelle 5 pellicole 16mm – 4 ore di girato – della famiglia di provenienza romana e veronese Bompiani, ritroviamo le riprese di Guglielmo Bompiani, fratello maggiore di Valentino, fondatore della nota casa editrice: un documento della vita e dei viaggi dei due fratelli tra gli anni ‘30 e ‘40 del Novecento. 

 

Fondo Nino Ilacqua. Siciliano d’origine e emigrato in Francia per motivi lavorativi, Antonino Ilacqua filma, a partire dagli anni ’50 all’interno di 26 pellicole in 16mm, la vita quotidiana nella prima periferia parigina. Profondamente legato alla terra d’origine, non mancano momenti dedicati alle visite a parenti e amici in Sicilia. Qui, oltre a riprendere momenti di convivialità, Nino Ilacqua si dedica a documentare alcune ritualità religiose, come una processione dedicata a San Nicola da Bari presso il Convito di Roccavaldina.

 

Fondo Andrea Cavarretta. Le due pellicole 16mm di questo fondo, realizzate nel 1948, sono una preziosa testimonianza della Trapani dell’epoca attraverso lo sguardo di un emigrato siciliano a New York, che documenta il ritorno e la visita ai parenti italiani. Non mancano le immagini a colori delle saline della città siciliana.

 

Proiezioni in pellicola e sonorizzazione dal vivo

Via Sant’Isaia 20, Cortile dell’Ex Chiesa di San Mattia | 21h30 – 23h00 

A cura di Associazione Triste Film, NuVo Aps, Braquage

Ingresso gratuito. Apertura prenotazioni su Eventbrite: 26 aprile.

 

A conclusione della giornata un programma di film in 16mm che ci riportano alla fruizione di questo formato nel contesto della casa, degli spazi dedicati al cinema amatoriale e sperimentali, dei cineclub che diffondevano la cultura cinematografica attraverso questo formato

 

Proiezione di una selezione d’archivio a cura di Fondazione Home Movies

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Ménilmontant di Dimitri Kirsanoff (1926, 38′) – copia in 16mm dalla collezione di Braquage 

Sonorizzazione live di La Sindrome dell’Aceto 

A cura di Associazione Triste Film, NuVo Aps, Braquage. 

 

Ménilmontant di Dimitri Kirsanoff (1926) narra senza l’utilizzo di didascalie e con la sola messa in scena, la storia tragica di due sorelle orfane manipolate in modo violento da parte di un uomo che seduce e abbandona una delle due e spinge l’altra a prostituirsi. Girato proprio nel sobborgo di Ménilmontant – dove questa copia di proiezione in 16mm è attualmente custodita dall’Associazione Braquage – il film resta un’opera unica e suggestiva del cinema degli Anni ‘20 e una visione straziante della Parigi (allora) più popolare. 

 

La Sindrome dell’Aceto, duo composto da Davide Badini, classe 1985, e Alessandro De Lorenzi, classe 1988. L’approccio compositivo del duo esula dallo stile tradizionale della colonna sonora e predilige l’uso di un linguaggio innovativo a carattere sperimentale ed elettronico per rendere l’esperienza della sonorizzazione del muto un’opera contemporanea e di indagine musicale.