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14.10.2023

Intervista a Ukrit Sa-nguanhai

Intervista a Ukrit Sa-nguanhai

Di seguito, riportiamo alcune domande poste al regista Ukrit Sa-nguanhai riguardo al suo film in concorso Trip After

 

Che tipo di lavoro hai fatto sui materiali d’archivio per il tuo film?

Oltre a proiettare sequenze del film di propaganda “The Community Development Worker”, prodotto dal Servizio Informazioni degli Stati Uniti, su edifici e luoghi attuali, mi sono occupato anche del sound design della maggior parte di queste sequenze. Il film originale era interamente narrato con la musica di Morlam, senza alcun suono di sottofondo. Il Morlam era e probabilmente è ancora la forma di musica più popolare nella regione nord-orientale della Thailandia, l’area a cui questo lavoro di propaganda era indirizzato. Voglio che le azioni e gli eventi del film siano più separati dal messaggio propagandistico e che possano essere percepiti e compresi in modo diverso con la loro nuova collocazione all’interno del film.

 

Nel tuo film c’è un forte aspetto metacinematografico, di cinema nel cinema, perché riprendi proiezioni di altri film su schermi improvvisati. Puoi raccontarci meglio di come è nata l’idea?

 

L’idea è nata come concetto dell’opera: si tratta di un vlog di viaggio che rivisita i luoghi di ripresa e di proiezione del film “The Community Development Worker”, avvenuto nei primi anni Sessanta. Allo stesso tempo, voglio utilizzare queste tecniche di proiezione, insieme ad altri elementi dell’opera, tra cui la narrazione di estratti di resoconti d’archivio di quei viaggi cinematografici mobili, affinché il pubblico possa farsi un’idea personale di queste operazioni cinematografiche di propaganda nel nord-est della Thailandia.

 

Vorresti suggerire qualche film di found footage per te importante?

 

È difficile per me scegliere alcuni film, perché ce ne sono molti che adoro, quindi mi limiterò a citare un film che ho visto di recente: “The Brilliant Biograph: Earliest Moving Images of Europe (1897-1902)”, una collezione di film da 68 mm appena restaurati dall’Eye Filmmuseum di Amsterdam. Sebbene sembri essere solo una serie di film Biograph, alcuni di questi cortometraggi, se guardati su un grande schermo senza contesto, mi hanno regalato un momento di incantesimo, ricordandomi il fascino cinematografico che si trova in molti film contemporanei che mi piacciono.