Uovo nella caverna (Operazione Orfeo)
Fuori concorso                   

Uovo nella caverna (Operazione Orfeo)

Mirella Bentivoglio

Nel 1982 la Città di Gubbio fu scossa da un forte terremoto che fortunatamente lasciò illesa la struttura simbolica realizzata da Mirella Bentivoglio nel 1976, nominata dagli eugubini “L’Ovo”.

Come segno di riconoscenza verso la terra, l’artista decise di collocare un uovo realizzato in cemento nella caverna di Monte Cucco, epicentro del terremoto.

Il gesto compiuto dall’artista si rivela come un dono protettivo, rappresentato della forma dell’uovo “scelta dalla natura per proteggere ogni seme di vita”.

 

Il collocamento dell’ex voto nella caverna è stato documentato con un film a colori in formato Super8. Il restauro tecnico e la digitalizzazione hanno permesso di far emergere le fioche tracce di lampade a carburo usate dagli speleologi. La bassa sensibilità dell’emulsione fotografica usata dalla cinepresa in formato ridotto e le tracce impressionate sul film sono state una vera sfida per il restauro. Nel buio della caverna i dettagli si perdono in lontananza e si cancellano al contrario, per eccesso di luce, nelle riprese ravvicinate. Il contrasto fra l’assolato verde e rassicurante paesaggio umbro dell’esterno e il profondo nero della grotta attraversato solo dai fasci di luce gialla che cercano di mettere a fuoco il posizionamento dell’Uovo, prosegue fino all’accecante griglia che non può trattenere la luce abbacinante dell’uscita.

 

Informazioni

Paese

Italia

Anno

1985

Durata

10'

Categoria

Film d'artista

Biografia del regista

Mirella Bentivoglio: poetessa, artista, critica, curatrice, protagonista del mondo della ricerca verbovisuale italiana e internazionale; è nata a Klagenfurt nel 1922 da genitori italiani e ha ricevuto un’educazione plurilingue, nella Svizzera tedesca e in Inghilterra. Autrice, fin dalla prima giovinezza, di libri di poesie in italiano e in inglese, ha in seguito trovato espressione al suo richiamo per l’uso congiunto del linguaggio verbale e dell’immagine, legandosi ai movimenti verbovisivi delle neoavanguardie artistiche internazionali della seconda metà del XX secolo, divenendone una protagonista.