Storie Sperimentali Slide

Storie Sperimentali

 

Storia

Indagine o ricerca critica relativa a una ricostruzione ordinata di eventi umani reciprocamente collegati secondo una linea unitaria di sviluppo.
EST. relazione sentimentale

 

 

Un* filmmaker che ha fatto la storia del cinema d’avanguardia, proiettato in pellicola.
Un* artista del tempo presente.

 

 

Marie Menken. Glimpses

 

Non c’è un perché per il mio fare film. Mi piacevano semplicemente i ronzii della macchina, e siccome per me era un’estensione della pittura, provai e me ne innamorai.

Marie Menken, 1966

 

 

Per Dominique Noguez era la “signora dei microsoggetti”, per Jonas Mekas la vera poeta dell’avanguardia americana; P. Adams Sitney la considera la madre della somatic camera. La prima edizione di Storie Sperimentali è dedicata a Marie Menken (New York, 1909-1970), artista e filmmaker indipendente di origine lituana, attiva nella scena newyorkese tra gli anni ’40 e ’60. Menken ha attraversato l’esperienza cinematografica con la mano di una pittrice, la mente di un’inventrice, il passo di una pioniera. Sperimenta tecniche di stop motion; costruisce lenti per riprendere primissimi piani piani di corpi e di oggetti; soprattutto, ha osservato, ascoltato, amato i piccoli accadimenti visivi della sua vita quotidiana – «il frusciare delle foglie quando mi annoiavo in classe da bambina e il piacere di vedere i contorni dei miei piedi muoversi contro la luce della finestra». La sua camera registra così i sommovimenti del quotidiano e li trasforma in glimpses, illuminazioni che durano il tempo di un respiro. Dai fiori ai marciapiedi, dalla luna alle folle metropolitane, i film di Menken affondano nel piacere di osservare la realtà e trasfigurarla in immaginari che spaziano dalle estetiche rigorose della griglia modernista a quelle più libere dell’Espressionismo astratto. La luce resta al centro della sua ricerca, esplorata nella sua relazione con il corpo degli oggetti – incidente, rifratta, riflessa – o essa stessa resa materia attraverso lo sguardo di una cinepresa mobile e tattile assieme: la cinepresa diviene quindi vero e proprio strumento per scolpire la luce e renderla corpo in movimento.
Marie Menken: Glimpses, la più importante rassegna dedicata alla sua opera filmica finora in Italia, presenta undici film, tutti in 16mm e tutti realizzati negli anni Cinquanta e Sessanta. Dallo sguardo lirico a quello scientifico, dall’ironia Pop al gesto espressionista: tutti i bagliori di Menken, cine-poeta della meraviglia.

 

 

Le opere selezionate

ANDY WARHOL – 1965, USA, 22′

ARABESQUE FOR KENNETH ANGER – 1961, USA, 4′

BAGATELLE FOR WILLARD MAAS – 1961, USA, 6′

DWIGHTIANA – 1959, USA, 3.30′

EYE MUSIC IN RED MAJOR – 1961, USA, 5.30′

GLIMPSE OF THE GARDEN – 1957, USA, 4′

GO GO GO – 1962-64, USA, 11.30′

HURRY HURRY – 1957, USA, 4.51′

MOOD MONDRIAN – 1961, USA, 5.30

MOONPLAY – 1962, USA, 5′

 

Extra: Notes on Marie Manken di Martina Kudláček – 2006, Austria/USA, 97′

 

 

 

Fabio Giorgi Alberti – CONCRETE POETRY (10.22 V.)

 

Concrete poetry (10.22 v.) è una proiezione in loop in 16mm della durata di circa 3’20”. Consiste in una semplice sequenza di inquadrature della durata di un secondo e mezzo l’una. Inventario di momenti di vita, alfabeto dell’esperienza. Le riprese sono state effettuate in Super8 durante tre giorni, tra il mio studio a Cannara, in Umbria, la casa di mia madre a Frascati, e gli spostamenti o i cammini intorno a questi luoghi, a Foligno e a Roma. Le immagini in movimento di Marie Menken e gli oggetti osservati a lungo da Giorgio Morandi, il cui studio ho visitato prima di iniziare le riprese, hanno guidato, in modo più o meno consapevole, queste mie visioni.
– Fabio Giorgi Alberti

 

 

Poesia concreta del nostro quotidiano muoversi nel mondo. Osservare, annotare, registrare la trasfigurazione della percezione in immagine filmata. Concrete Poetry è un’opera che ci riporta alla dimensione di ascolto e di contatto con le cose che appaiono come epifanie, come resti di un’esperienza percettiva, tentativi di linguaggio che restituisca l’incontro sempre metamorfico tra soggetto e mondo. Non esiste confine tra i corpi e il cinema di prossimità diventa atto di nominare la realtà nelle sue manifestazioni epidermiche. Inquadrature come formule magiche, particelle di resistenza allo scorrere degli eventi. Occorre guardare e riguardare queste immagini, ripeterle proprio come in una tautologia dello sguardo, immergersi in un gesto dell’attenzione che è una piccola rivoluzione nei nostri quotidiani distratti. Una lezione di microcinema che è educazione all’alfabeto del reale. Un archivio del quotidiano che l’occhio di Fabio Giorgi Alberti ha scelto di cogliere con l’obsolescenza del Super8. Un medium del passato come strumento che interroga il presente e invoca un vero e proprio catalogo di oggetti: i rami degli alberi si alternano a segnali stradali, frammenti di pareti, piatti impilati, dettagli di corpi materici trasfigurati in figure astratte, bagliori di luce, nuvole che si stagliano in cielo, lampioni, monopattini, scarpe da tennis abbandonate sul pavimento, angoli di scale. Tutto è mondo. Il nostro mondo.

 

 

CONCRETE POETRY (10.22 V.) sarà accompagnato da un incontro sull’opera dell’artista che si terrà lunedì 24 alle ore 18.00 – ingresso libero – presso Casa Morandi. Intervengono Fabio Giorgi Alberti, Cecilia Canziani, Giulia Simi.

 

 

 

 

 

 


 

In collaborazione con Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Casa Morandi.

Con il sostegno di  Lithuanian Film Centre e Lithuanian Culture Institute.

Marie Menken. Glimpes | proiezioni in 16mm

20 ottobre, 17.30 - 20.00 - Complesso dell'Ex Chiesa di San Mattia, Via Sant'Isaia 20
21 ottobre, 19.15 - 20.00 - DAS ● Dispositivo Arti Sperimentali
22 ottobre, 19.15 - 20.00 - DAS ● Dispositivo Arti Sperimentali


Fabio Giorgi Alberti – CONCRETE POETRY (10.22 V.) | installazione

Dal 21 al 24 ottobre - Casa Morandi, Via Fondazza 36
24 ottobre, 18.00 - 19.00 | Incontro a cura di Fabio Giorgio Alberti, Cecilia Canziani, Giulia Simi - Casa Morandi, Via Fondazza 36

Ingresso libero