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20.10.2022

Archivio Aperto 2022. Day 1

Archivio Aperto 2022. Day 1

ARCHIVIO APERTO – XV EDIZIONE

Bring the archive into the world

Bologna, 20>24 ottobre 2022

 

Al via oggi la quindicesima edizione della manifestazione di Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna.

In programma due appuntamenti:

18:30Storie Sperimentali di Marie Menken, pioniera della neoavanguardia cinematografica sperimentale, alla quale Archivio Aperto dedica una retrospettiva.

22:15Terra Femme della filmmaker statunitense Courtney Stephens, storia di donne e di emancipazione attraverso la cinepresa e il cinema amatoriale

 

Bring the archive into the world, portare l’archivio nel mondo: è questo il titolo che Archivio Aperto, il festival di Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna, dedicato alla riscoperta del patrimonio cinematografico privato e sperimentale, ha scelto per celebrare la sua XV edizione, al via oggi giovedì 20 ottobre.

L’apertura del festival è affidata alla sezione Storie Sperimentali, a cura di Giulia Simi, che dedica una retrospettiva all’opera di protagonisti e protagoniste della storia del cinema sperimentale internazionale, da fruire nel loro formato originale, mettendola in relazione con la ricerca di artisti e artiste contemporanei.

 

Alle 18.30 la Sala Refettorio del Complesso dell’ex Chiesa di San Mattia (via Sant’Isaia, 20) ospita il primo programma di proiezioni di cortometraggi di Marie Menken (New York, 1909-1970), protagonista della retrospettiva Marie Menken. Glimpses che fino a sabato 22 ottobre mostrerà al pubblico 12 cortometraggi proiettati in pellicola 16mm .

I cortometraggi sono accompagnati dal documentario biografico Notes on Marie Menken (2006, 97’) di Martina Kudláček, che racconta la storia di una delle protagoniste dell’underground che fu importante per artisti come Stan Brakhage, Andy Warhol, Jonas Mekas, Kenneth Anger e Gerald Malanga.

 

A dialogare con l’opera della filmmaker di origine lituana, che rientra nel programma internazionale Jonas Mekas 100, sarà l’artista Fabio Giorgi Alberti, con la sua installazione in 16mm Concrete Poetry (10.22 v.), ospitata per tutta la durata del Festival negli spazi di Casa Morandi (via Fondazza, 36), a una sorta di catalogo di oggetti quotidiani che dialoga sia con il luogo (lo studio e l’opera di Giorgio Morandi), sia con le immagini di Marie Menken, due aristi che hanno “guidato” Fabio Giorgi Alberti.

Concrete Poetry è un’opera che ci riporta alla dimensione di ascolto e di contatto con le cose che appaiono come epifanie, come resti di un’esperienza percettiva, tentativi di linguaggio che restituisca l’incontro sempre metamorfico tra soggetto e mondo.

 

Alle 22.15 la regista sperimentale statunitense Courtney Stephens, membro assieme ad Alina Marazzi e a Pauline de Raymond della Cinémathèque française della giuria che decreterà il vincitore del primo concorso internazionale di Archivio Aperto dedicato ai film realizzati con immagini d’archivio private, presenterà al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna (Piazzetta Pasolini 2/b) con una live performance il suo ultimo film, Terra Femme, per la prima volta in Italia dopo l’anteprima mondiale al MoMA di New York.

Composto interamente da filmati amatoriali d’archivio degli anni Venti e Cinquanta, l’opera esplora il potere emancipatorio che le donne hanno trovato grazie all’uso delle cineprese leggere (“How women have seen the world”, così sul film ha titolato il New York Times), mettendosi in viaggio da sole, in modo quasi clandestino, in cerca di storie da raccontare attraverso il loro sguardo, in un percorso di affrancamento dai rigidi ruoli di genere.

“Tra le donne le cui riprese compongono la versione finale del film, c’è una vedova della Pennsylvania ripresa in un tour esotico di “giardini biblici”, una casalinga afro-americana in viaggio durante la segregazione e una mercante ebrea in cerca di bracciali e anelli da vendere nel suo negozio dell’East Village. Le riprese sono tanto ritratti amatoriali del mondo quanto ritratti privati delle donne stesse, autobiografie che usano lo spazio pubblico come medium. Esse catturano inoltre un limite o un’assenza; rivelano il modo in cui i destini di queste donne hanno spesso galleggiato accanto alla corrente della Storia; trasportate da essa ma senza la capacità di comprenderne la logica” (Courtney Stephens).

 

Il calendario degli eventi del giorno 1 è disponibile QUI

Il programma completo è disponibile QUI