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Sat 28.10.202311:00–13:00

Preistoria come storia I 16mm della famiglia Bompiani-Mauri

Archivi Vivi – 16mm. Soul of a Century

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Complesso dell’Ex Chiesa di San Mattia, Sala Refettorio

Via Sant’Isaia 20


Free admission
Preistoria come storia I 16mm della famiglia Bompiani-Mauri

Archivi Vivi – 16mm, Soul of a Century / Incontro

Preistoria come storia. I 16mm della famiglia Bompiani-Mauri

A cura di Elena Pirazzoli. Incontro con Maria Pace Ottieri, figlia di Silvana Mauri e Ottiero Ottieri. 

Introducono Paolo Simoni e Mirco Santi

 

Nel 1994 Fabio Mauri, artista e autore, ripercorre la storia di famiglia nei primi decenni del Novecento trovandovi la radice della propria opera. Figlio di Umberto e di Maria Luisa Bompiani, nella sua linea paterna si susseguono imprese teatrali, con spettacoli, balletti, acrobazie aeree e il circo di Buffalo Bill; mentre in quella materna si intrecciano carriere militari, accademiche, artistiche e calcistiche. Le due famiglie hanno un punto di unione nell’editoria: lo zio Valentino e il padre, dopo la fine della Grande guerra, lavorano insieme per Arnoldo Mondadori, per poi sviluppare negli anni Trenta i loro percorsi personali, tra casa editrice e distribuzione di libri, tracciando un’esperienza che crescerà fino ad oggi.

Il maggiore dei Bompiani, Guglielmo – imprenditore con un passato da calciatore – filma alcuni momenti di quel periodo, tra la fine degli anni Venti e i primi Trenta: il matrimonio di Valentino con Nini Bregoli, le gite con la sorella Maria Luisa e i suoi figli (Silvana, Fabio, Ornella e Luciano, mentre Achille sarebbe nato qualche anno dopo), le serate teatrali a Verona, le corse all’ippodromo, i viaggi in auto attraverso l’Europa, le celebrazioni per le nozze del principe Umberto con Maria José del Belgio, i balilla nell’arena di Verona e i Pimpfe della Hitlerjugend a Lipsia. Proprio per Bompiani esce nel 1934 la traduzione del Mein Kampf, mentre i fratelli Mauri vivranno la loro formazione in quegli anni, tra Bologna, Rimini e Milano, partecipando alle attività culturali della GIL, la gioventù italiana del Littorio, come la gran parte degli italiani di allora. Nel 1938 Fabio incontra Pier Paolo Pasolini: entrambi fanno parte della squadra che il Liceo Galvani di Bologna manda ai Ludi Juveniles organizzati in occasione della visita di Hitler a Firenze.

Dopo il 1945 Fabio Mauri vive una profonda crisi, psichica e mistica: ne esce grazie a un’acquisizione di consapevolezza dell’ambiguità del tempo storico in cui era cresciuto. La maturità diviene allora “analisi critica o poetica di una felice e dolorosa precocità, spesa in un luogo e un tempo dominati da un’abile bugia”. E proprio la relazione tra ideologia, cultura, guerra ed Europa diventerà centrale per il suo lavoro artistico.

 

Citazioni tratte da “Preistoria come storia”, in Fabio Mauri. Opere e Azioni 1954-1994, a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, Marcella Cossu, Mondadori e Carte Segrete Editori, Milano, 1994