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24.10.2022

Vincitori concorso XV edizione

Vincitori concorso XV edizione

ARCHIVIO APERTO – XV EDIZIONE

Bring the archive into the world

Bologna, 20>24 ottobre 2022

Bring the Archive into the World: annunciati i vincitori del primo concorso internazionale dedicato alle opere realizzate con materiali d’archivio nell’ambito della XV edizione di Archivio Aperto.

Sono Crossing Voices di Bouba Touré e Raphaël Grisey (Francia/Germania, 2022), Nazarbazi di Maryam Tafakory (Iran/UK, 2022) e Home When you Return (USA, 2021) di Carl Elsaesser i vincitori del primo concorso internazionale dedicato alle opere di found footage, realizzate con materiali d’archivio, nell’ambito della XV edizione di Archivio Aperto, la manifestazione di Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna dedicata alla riscoperta del patrimonio cinematografico privato e sperimentale. Lo ha decretato la Giuria ufficiale composta dalle cineaste Alina Marazzi e Courtney Stephens e dalla responsabile della programmazione della Cinémathèque française Pauline de Raymond.

 

Xaraasi Xanne/Crossing Voices di Bouba Touré e Raphaël Grisey, che si aggiudica il premio di 3.000 euro come Miglior Lungometraggio racconta, a partire dal raro archivio cinematografico, fotografico e audio di Bouba Touré, l’avventura esemplare di Somankidi Coura, cooperativa agricola fondata in Mali nel 1977 da lavoratori migranti dell’Africa occidentale che vivevano in Francia. Per l’uso eccezionale del suono e della musica e per la varietà e l’ampiezza delle fonti d’archivio, in particolare gli archivi audio, per raccontare la storia di come la radio di base e altri tipi di media locali possono consentire alla collettività attraverso lo spazio e tra coloro che sono stati cancellati dai media tradizionali. Per il modo in cui incanala lo spirito vivo e la dignità di coloro che hanno lottato per avere una voce in una cultura poco accogliente. I documenti visivi e sonori realizzati in presa diretta e in prima persona nel corso della sua vita da uno dei due autori, immigrato e autodidatta, portano sullo schermo una “verità” e una consapevolezza del proprio vissuto che ci interroga in maniera potente, aprendo a una prospettiva più ampia che va oltre la narrazione del film stesso, portando l’attenzione sull’importante tema dell’autorappresentazione” la motivazione della Giuria.

 

Si aggiudica il premio di 1.500 euro alla Miglior Opera Breve Nazarbazi della giovane regista iraniana Maryam Tafakory, un film sull’amore e sul desiderio nel cinema iraniano (la parola nazarbazi significa “gioco di sguardi”), dove rappresentazioni dell’intimità e del contatto tra donne e uomini sono proibite, con la seguente motivazione: “Attraverso il montaggio di sequenze estratte da diversi film di finzione della cinematografia iraniana del periodo pre-rivoluzionario l’autrice compie un’analisi attenta e profonda della rappresentazione dei codici di comportamento autorizzati tra uomini e donne nella società iraniana. Estrapolate dal loro contesto narrativo filmico originario tali sequenze, come denudate, rivelano allo spettatore la loro funzione censoria e appartenenza ideologica che la regista decostruisce attraverso il suo sguardo raffinato e prospettiva contemporanea, ri-articolandole in un nuovo discorso politico”.

 

Il premio di mille euro per il Miglior Contributo Artistico nel Riuso dei Materiali d’Archivio va allo statunitense Carl Elsaesser per Home When you Return, un insolito melodramma sperimentale che prende spunto dai film della cineasta amatoriale Joan Thurber Baldwin realizzati negli anni Cinquanta, mélange di spazi domestici, familiari e cinematografici: “Per la sua fusione di genere e diaristica, per aver visto nell’archivio di una cineasta marginale il potenziale per rivelare i limiti del mondo femminile a metà del XX secolo, onorando allo stesso tempo lo sforzo silenzioso di creare mondi. Per aver trattato lo spazio domestico come un delicato archivio in sé che viene costantemente creato da atti di cura” la motivazione della Giuria.

 

Menzione speciale per Viagem ao Sol (Journey to the sun) di Susana de Sousa Dias e Ansgar Schaefer (Portogallo, 2021), storia dei 5mila bambini austriaci che alla fine della Seconda Guerra Mondiale furono inviati a soggiornare per un breve periodo in Portogallo presso famiglie agiate, scontrandosi poi al ritorno con la drammatica situazione post bellica, “per aver creato un quadro meticolosamente studiato e ingannevolmente semplice all’interno del quale contemplare gli effetti degli eventi mondiali sulla vita emotiva dei bambini. Il film mette insieme ricordi anonimi, tralasciando date e nomi, alla ricerca di una memoria collettiva che tuttavia lascia spazio a quella altamente personale. Un film che ci chiede di considerare il ruolo del caso nelle nostre vite, la natura della cura e le ripercussioni storiche del potere globale sulle piccole vite”.

 

La Giuria Giovani ha assegnato il Premio Amateur is a Lover a Красная Африка/Red Africa di Alexander Markov (Russia/Portogallo, 2022), che ricostruisce le vicende dei contatti tra le giovani nazioni africane fresche di indipendenza negli anni Sessanta e i tentativi sovietici di ingerenze e controllo imperialista, “per l’intelligente rielaborazione dell’ampia scelta del materiale d’archivio, che permette una riflessione collettiva sulla fallacia dell’oggettivitá dell’immagine, eliminandone la natura feticistica. Attraverso un montaggio dissacrante, la natura propagandistica del materiale utilizzato si rivolta su stessa, mostrando la matrice coloniale originiaria, e confermando in una chiave unica, le infinite possibilita demiurgiche del found footage.

 

Menzione speciale  della Giuria Giovani a Sensitive Material dell’ucraina Nataliya Ilchuk (Ucraina, 2021), storia di legami e conflitti familiari attraverso  filmati amatoriali girati dalla regista nel corso di dieci anni su pellicole Svema scadute, prodotte nella cittadina di Shostka in Ucraina negli anni ’70 e ’80, “per l’abilità con cui la regista mette a nudo una reale dinamica famigliare e per il coraggio con cui ha saputo creare un’esperienza immersiva concentrando l’attenzione dell’osservatore sulla dimensione sonora”.